di Renato Finco (Segretario Comunale PD Ferrara)
Il G7 di Taormina si è appena concluso, diversi temi rilevanti erano in discussione la difesa dell’ambiente, attraverso la conferma degli impegni presi a Parigi, la lotta al terrorismo, l’immigrazione, gli accordi commerciali. I risultati ottenuti sono stati solo formali o di rinvio delle decisioni, come dice E. Scalfari su Repubblica, è prevalsa la logica dell’Io rispetto al Noi nell’affrontare i problemi. Si continua a ragionare con la logica del chiudiamoci in casa per affrontare un fiume piena senza pensare di rafforzare le politiche comuni di sviluppo economico e lotta alle disuguaglianze.
Ma la domanda è “ha senso un incontro a 7 quando mancano interlocutori quali la Russia, l’India, la Cina il Brasile”; come si può parlare di migrazione, nel mediterraneo, senza coinvolgere il maggior investitore in Africa, la Cina. Come si può parlare di salvaguardia ambientale se le politiche energetiche globali non subiscono una netta inversione di rotta ma avendo cura di convertire, attraverso piani di investimento globale, le politiche economiche dei paesi che fondano il loro sviluppo sulla sfruttamento di fonti non rinnovabili. Fintanto che non si proverà a fare accordi economici e di sviluppo che interessano le reali necessità delle popolazioni nei distretti geografici mondiali, oggetto di migrazioni, questi incontri non saranno momenti di confronto ma solo di scontro.