di Giulia Bertelli (Responsabile sanità e welfare PD Ferrara)
Mi permetto di inviare alcune riflessioni in merito alle tante parole uscite nelle ultime settimane attorno alla questione pronto soccorso e medicina d’urgenza.
La denuncia della situazione in medicina d’urgenza ci è arrivata forte e chiara e la riteniamo gravissima: Il giusto destinatario di questa missiva, come hanno ben capito gli operatori del reparto, è l’azienda ospedaliera, che sollecitiamo a confrontarsi direttamente con i lavoratori che hanno sottoposto loro la questione.
Non è compito della politica stabilire il corretto assetto di un pronto soccorso, stabilire qual è l’attrezzatura idonea a gestire le emergenze e di quanti operatori necessita una struttura ospedaliera. Il compito della politica è chiedere conto a chi è pagato per trovare soluzioni tecniche, del risultato delle loro decisioni.
A tal proposito a Giugno 2015 avevamo fatto una interrogazione in Consiglio Comunale, ad opera del Capogruppo Vitellio, in merito alla scarsa dotazione di personale del Pronto Soccorso. In quel momento ci è stato risposto che la struttura del Pronto Soccorso era già correttamente dotata di personale per far fronte alla situazione. Ad oggi accogliamo con interesse l’intenzione dell’azienda di ampliare la dotazione di medici per far fronte ad una situazione evidentemente peggiorata rispetto ciò che ci si attendeva.
La scorsa settimana il Direttore Generale AOsp Carradori, il Direttore Sanitario AOsp Di Ruscio e il Direttore Sanitario Ausl Marabini sono stati ascoltati dalla 4° commissione consiliare del Comune di Ferrara in merito al recente sovraccarico del pronto soccorso e al rinvio di alcuni interventi non urgenti programmati. Tra le varie cose emerse in quella sede ci sentiamo di sottolineare l’impegno che ha preso il dott. Carradori nell’ampliare la dotazione di organico della struttura, bando di reclutamento che ad oggi fatica a trovar candidati.
In parallelo alle dichiarazioni del Dott. Carradori, dal quale ci aspettiamo a breve novità, abbiamo ascoltato le preoccupazioni di diversi operatori che si trovano nella difficilissima condizione di lavorare senza un adeguato confronto con i livelli dirigenziali superiori.
Noi non siamo in campagna elettorale e ci sembra imbarazzante usare un tema tanto grave per accrescere semplicemente la propria visibilità, è nostra abitudine intervenire nelle sedi in cui ci siano gli estremi per concludere qualcosa di utile, sedi spesso lontane dai riflettori.
Non volendoci sottrarre alla pubblica chiamata di questi giorni, essendo la nostra priorità l’esito positivo del servizio, e non entrare nel merito del miglior modo di organizzare un reparto (nel quale non abbiamo la competenza tecnica che dovrebbe avere un alto dirigente), ci mettiamo a disposizione dell’azienda (e dei sindacati) per creare le condizioni affinché la situazione del pronto soccorso e della medicina d’urgenza diventi funzionale alle necessità dei nostri cittadini e alla serenità dei lavoratori che vi operano.
Sollecitiamo nuovamente i vertici dell’azienda ospedaliera a confrontarsi direttamente con coloro che la realtà della medicina d’urgenza la vivono ogni giorno e ogni notte e a ragionare con noi in merito all’aiuto che necessitano, ai vari livelli, per uscire da questa situazione di disservizio.