Patto di Comunità: alcuni doverosi chiarimenti

27 Gennaio 2017

In merito al recente comunicato stampa trasmesso da Casa Pound, “Giovani all’estero dimenticati il PD pensa solo agli immigrati”, mi permetto di precisare alcune cose sostanziali sul tema della nostra proposta di Patto di Comunità.

Il riferimento che si fa nel comunicato è ad un progetto da noi proposto in merito alla partecipazione (noi ci auguriamo fortemente diffusa) dei ragazzi in attesa di status a progetti di volontariato sociale. La prima considerazione che faccio è che trattandosi di volontariato è liberamente accessibile a chiunque voglia appunto aderirvi, non si tratta ovviamente di progetti esclusivamente dedicati a stranieri. I progetti da noi proposti, diversi dei quali già realizzati in molti comuni, riguardano azioni di intervento urbano, come ridipingere le scuole, curare le aiuole, ripulire la darsena, e azioni di impegno sociale come aiutare i ragazzi con disabilità o distribuire pasti alla mensa. Non devono assolutamente essere attività lavorative sostitutive di ditte regolarmente pagate. Come è ben noto, ad oggi le casse dei comuni non consentono attività di miglioramento estetico dei beni che vadano oltre l’ordinaria manutenzione (e si fa fatica pure per quella); questi progetti sono stati, in alcuni comuni, artefici di quel miglioramento che ci piacerebbe vedere su ogni scuola, ogni parco, ogni monumento. La situazione ad esempio della recente attività di imbiancatura delle scuole era proprio questa: le risorse per una straordinaria verniciatura non erano disponibili, quindi o si attendevano fondi futuri, oppure ci si organizzava con dei volontari; è stata scelta la seconda opzione, credo che nessuno possa risentirsi per avere la scuola più in ordine. In merito ai costi c’è poco da dire, si tratta di volontariato non retribuito, si acquistano i materiali (vernice e pennelli); se partecipano anche le associazioni, i costi del Comune sono nulli.

Suggerisco agli interessati, per capire meglio come funzionano questi progetti, di  investire il proprio tempo per partecipare tra i volontari alle prossime occasioni piuttosto che attaccare striscioni, di notte , in giro per la città.

Renato Finco – Segretario Comunale PD Ferrara


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