di Maria Teresa Bertuzzi
La presa di posizione del gruppo parlamentare PD al Senato è durissima: netto rifiuto di questo ddl sulle intercettazioni e uscita dall’aula.
Per quanto le senatrici e i senatori del Partito Democratico concordino sulla necessità di dare regolamentazione ad un tema importante e delicato, hanno ravvisato nel testo proposto dalla maggioranza e nella fiducia richiesta dal Governo elementi gravissimi che li hanno spinti ad abbandonare Palazzo Madama e a non partecipare alle operazioni di voto.
“Il ddl intercettazioni è un attacco gravissimo alla libertà di informazione” dice la senatrice ferrarese del PD Maria Teresa Bertuzzi “uno strumento che aumenta la discrezionalità dei gruppi editoriali più forti nella pubblicazione dei fatti, favorisce i criminali impedendo la regolare attività investigativa, impoverisce drammaticamente il diritto dei cittadini ad essere informati”.
L’intero gruppo PD è uscito dall’aula per unirsi ai cittadini che manifestavano per strada dopo un vivace dibattito parlamentare.
“E’ l’ennesimo tentativo” afferma la capogruppo del PD Anna Finocchiaro “da parte del Governo e del suo più illustre rappresentante, di forzare il lavoro del Parlamento ad interessi personali, in questo caso danneggiando diritti e sicurezza dei cittadini italiani”.
Il Partito Democratico non sembra intenzionato a muoversi rapidamente per il referendum abrogativo, soprattutto in considerazione dei gravi elementi di non costituzionalità che il testo di legge porta con sé. “Crediamo infatti” conclude Finocchiaro “che la Consulta boccerà senza appello questo tentativo di limitare le nostre libertà costituzionali costringendo il Governo, come già molte volte è successo in questa legislatura, a tornare a più miti consigli e testi meno dannosi. Dispiace per l’ennesima occasione di dialogo persa: anche noi crediamo nella necessità di rivedere l’impianto giuridico relativo alle intercettazioni, ma di fronte a questo attacco frontale alla legalità non possiamo fare altro che far sentire ai cittadini tutta la nostra contrarierà”.