E’ innegabile che i dati oggi ci dicono che in Italia, in Emilia e a Ferrara si sia riscontrata un’importante riduzione della base occupazionale. Davanti ai nostri occhi, in questi mesi, diverse crisi aziendali hanno lasciato centinaia di persone senza lavoro e stanno mettendo in forte disagio numerose famiglie. Le amministrazioni pubbliche hanno il dovere, di fronte anche all’inefficacia dell’azione del Governo, di ricercare tutte le soluzioni per mantenere e rafforzare, da un lato, ciò che nel territorio vive e produce, dall’altro, incentivare azioni che possano creare nuova occupazione capace di accogliere coloro che il lavoro l’hanno perso e coloro che lo stanno cercando per la prima volta, giovani soprattutto.
Se il modesto incremento delle aperture domenicali (dieci domeniche in più) degli esercizi commerciali della grande distribuzione a Ferrara determinerà nuove occasioni di lavoro, così come più volte evidenziato, il Partito Democratico non può che condividere la necessità di cogliere questa occasione.
E’ perciò schizofrenico chiedere un impegno alle istituzioni e al PD -come giustamente ha fatto anche la CGIL in più occasioni, anche in appositi incontri con il PD- per creare nuova occupazione, e poi esprimere una così dura contrarietà quando le occasioni si presentano.
Anche perché non ci troviamo in presenza di un processo di deregulation, ma di un percorso di sperimentazione che consentirà a tutti -cittadini, famiglie, lavoratori e imprese- di poter misurare l’efficacia di tale decisione. Non si può rimanere immobili di fronte ad un contesto economico e sociale in profondo mutamento, nel quale Ferrara non vuole perdere l’opportunità di stare all’interno di processi virtuosi per la propria economia. E se così non sarà, la scelta della via sperimentale consentirà di rivedere, modificare o rafforzare le decisioni.
Invitiamo perciò anche il PDL ad essere meno confuso di fronte a questa difficile fase. Da un lato, c’è chi come Dragotto, propone il dialogo sulle grandi questioni della città, dall’altro chi, come Balboni, non fa che denigrare la gestione del Comune di Ferrara, senza però mai proporre risoluzioni alle problematiche che il territorio e le persone sono costretti ad affrontare. Quando vi metterete d’accordo fateci sapere, noi siamo qua.
Nel frattempo chiediamo a Balboni, che tanto parla di qualificazione del commercio del centro storico, se sa che il Governo, con i tagli alle regioni di quest’estate, rischia di annullare la possibilità di finanziare le leggi a favore delle imprese, come è stata fino ad oggi la legge regionale 41/97, con la quale in questi anni tanto si è potuto fare per i commercianti di Ferrara e Provincia. La manovra l’ha approvata anche Lei, vero Senatore? Gliel’ha detto ai commercianti di Ferrara?