Un’economia di Genere per l’amministrazione comunale

13 Gennaio 2012

L’Italia è un Paese in cui lo “spreco di talento, di energia e di potenzialità delle donne” danneggia l’economia e lo stato sociale. Lo ha affermato Mario Draghi nel corso della sua ultima relazione da Governatore della Banca d’Italia.
Alcuni numeri-chiave: l’occupazione femminile è ferma al 46 per cento della popolazione in età di lavoro, 20 punti in meno rispetto a quella maschile (ed è la più bassa in Europa); le donne-dirigenti sono calate del 10,1 per cento.
Studi e ricerche di alto valore scientifico confermano che le strutture produttive, economiche e sociali nelle quali la presenza femminile è meglio qualificata, sia numericamente sia qualitativamente, esprimono i migliori risultati. Per esempio, la parità di genere tra gli occupati potrebbe produrre incrementi del prodotto interno lordo del 13 per cento nell’Eurozona e del 22 per cento nel nostro Paese.
Da queste considerazioni scaturisce l’esigenza di valorizzare maggiormente il vantaggio competitivo delle donne, favorendo efficaci quanto concreti ed urgenti, strumenti di inclusione: il traguardo sarà un paritetico “bilinguismo di genere” nel mondo economico.
Come tradurre e declinare gli studi e le ricerche accademiche in tema di Economia di Genere, nell’efficienza e nel pragmatismo delle buone prassi della pubblica amministrazione,  è tra gli altri, argomento principale del convegno “Un’economia di Genere per l’Amministrazione Comunale” organizzato dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico per venerdì 13 gennaio 2012 dalle 16,00 alle 19,00 alla Sala dell’Arengo del Palazzo Municipale di Ferrara.

Ne parlano:

Luisa ROSTI (Prof. Ordinario di Politica Economica ed Economia di Genere dell’Università di Pavia), Deanna MARESCOTTI (Assessora alle Attività Produttive con delega alle Pari Opportunità), Luigi MARATTIN (Assessore al Bilancio e alle Partecipazioni)

Coordina:

Annalisa FERRARI (Consigliera Comunale Gruppo Partito Democratico)


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