Il Segretario provinciale Minarelli insieme ai gruppi consiliari del PD dei comuni del ferrarese e al gruppo PD in Provincia “I CPR sono un modello sbagliato, ghettizzano persone e aumentano le probabilità di radicalizzazione e insicurezza. La destra decide di non voler bene a questo territorio e di voler procedere senza ascoltare cittadini e Istituzioni ”
Ferrara – I Centri di permanenza per i rimpatri (CPR) sono un modello che il PD Ferrara ritiene totalmente sbagliato. Lo si intende ribadire chiaramente in tutto il territorio provinciale, per questo motivo in tutti i consigli comunali (sia ove il PD è maggioranza sia dove è all’opposizione) e in Consiglio provinciale verrà presentata una risoluzione che impegna le amministrazioni a manifestare ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di realizzazione di Centri per la permanenza e rimpatrio (CPR) all’interno di tutto il territorio provinciale di Ferrara, come recentemente evidenziato dal Ministro dell’Interno Piantedosi, dal Senatore Balboni e dal Sindaco del capoluogo Fabbri.
Un’iniziativa che verrà presentata da parte dei gruppi consiliari di centrosinistra, e che intende altresì sollecitare il Governo ed il Parlamento a rivedere la legislazione in essere relativa al sistema di detenzione amministrativa disponendo la chiusura dei CPR.
“I CPR sono un modello che il PD Ferrara non vuole in provincia e in tutta Italia – afferma il Segretario Provinciale Minarelli insieme ai componenti dei gruppi consiliari comunali e provinciale PD – Riteniamo inumane, degradanti e pericolose le strutture dei CPR. Come dimostrano i fatti avvenuti a Torino, e non solo, all’interno dei centri le persone vivono in condizioni che non dovrebbero mai esistere. Al contempo, strutture imponenti di detenzione o, meglio, carceri a cielo aperto, creano problemi per e con la cittadinanza. Creano conflitti, tensioni e insicurezza. Questa risoluzione vuole difendere i territori, senza lasciarli alla bassissima speculazione che ne sta facendo il Governo di Roma, il quale proponendo un CPR in provincia di Ferrara si dimentica del nostro territorio, dimostrando che non è tra le priorità del Paese. Per questo chiediamo che le amministrazioni comunali e quella provinciale si impegnino a tutti i livelli per manifestare la loro contrarietà alla realizzazione. Questo è il momento di dimostrare se prevale la politica di parte o gli interessi dei cittadini: decidano gli amministratori di questa provincia da che parte stare”. Non basta più solo la politica, è ora che anche le Istituzioni facciano la loro parte, da Bondeno a Comacchio, da Goro a Argenta, da Cento a Mesola, da Lagosanto a Portomaggiore, da Ostellato a Riva del Po, da Copparo a Fiscaglia, da Vigarano a Codigoro, passando per Ferrara. Sono già iniziate le presentazioni della risoluzione, che proseguiranno anche la prossima settimana e nel mese di Gennaio.