Il lavoro precario, la perdita o la riduzione dell’orario di lavoro e le difficoltà di pagare l’affitto sono due facce della stessa medaglia. Coloro che percepiscono bassi redditi, perdono il lavoro o si vedono ridurre drasticamente l’orario per cassa integrazione, part time o altro, i pensionati con redditi minimi prima o poi si trovano a fare i conti con il pagamento dell’affitto, delle spese condominiali o delle rate del mutuo, aumentati a dismisura nell’ultimo anno a seguito della guerra in Ucraina e dalle manovre speculative che ne sono conseguite. Quindi devono far fronte ad una morosità destinata nel tempo a produrre procedimenti di sfratto. Se si aggiungono un’alta inflazione e l’impetuosa crescita subita dalle bollette di luce, gas, geotermia e acqua, si comprende come molti lavoratori e famiglie negli ultimi anni siano scivolati nella precarietà economica e nel disagio abitativo divenuto importante questione sociale. Di qui la necessità di fare ricorso a tutti gli incentivi previsti per il sostegno dei nuclei familiari in difficoltà (bonus bollette, bonus affitti studenti ecc.). Uno dei contributi più richiesti dalle famiglie è quello per il pagamento dell’affitto (Fondo affitto). Nel 2022 la Regione Emilia Romagna, avvalendosi dei contributi dello Stato e di risorse proprie, ha potuto erogare nella nostra provincia circa quattro milioni di contributi e soddisfare la maggior parte delle domande, oltre 2973 di cui 1674 nel solo comune di Ferrara, circa un terzo in più rispetto al 2021. Con la legge di bilancio 2023 il Governo Meloni ha azzerato le risorse per il contributo sull’affitto e la morosità incolpevole e questo mancato finanziamento rischia di essere devastante anche per le famiglie in difficoltà del nostro Comune e della nostra provincia, poiché le misure di sostegno al reddito contribuiscono a evitare la discesa di molti nuclei familiari verso condizioni di povertà economica e sociale. Viene così meno uno dei principali strumenti che attenuavano l’annosa assenza nel nostro paese di politiche abitative necessarie per soddisfare la crescente domanda di alloggi a basso costo. Neppure i meritori provvedimenti presi dalla nostra Regione per attenuare i crescenti problemi di penuria di abitazioni quali: Fondi per manutenzione alloggi ERP, fondo complementare PNRR e Piano casa, sono sufficienti a dare risposta a un crescente numero di cittadini che fanno richiesta di abitazioni a canone calmierato. Il mancato finanziamento del Governo deve far desistere gli enti locali dall’assumere iniziative in merito? Noi del PD crediamo di no. Chiediamo con forza al Governo: di rifinanziare il fondo sociale, la morosità incolpevole e di attivare nuove politiche della casa, sul territorio alla Giunta comunale di trovare i finanziamenti da destinare alle famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto e di attivare tutti gli strumenti che consentano di mettere a sistema le risorse nella disponibilità degli attori locali pubblici e privati che si occupano di edilizia abitativa.
La Segreteria comunale del PD sostiene con forza la richiesta dei propri consiglieri comunali alla Giunta Fabbri di attivare il Tavolo comunale del Disagio abitativo, mai convocato, per definire le misure statali, regionali e locali disponibili per far fronte nei prossimi mesi alle richieste dei cittadini di un sostegno al pagamento dell’affitto e alla morosità incolpevole.
Paola Poggipollini
Referente Politiche Abitative
Segreteria Unione Comunale PD Ferrara