Oggi non è la festa della donna, è la Giornata Internazionale della Donna: ricorrenza storicamente nata per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata. Le conquiste sono state tante: a partire dal divorzio, il diritto alla famiglia, fino ad arrivare all’abrogazione del diritto d’onore.
E quest’anno la voce bisogna alzarla ancora di più.
Per il secondo anno consecutivo si festeggia l’8 marzo in emergenza Covid19: un anno in cui le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare si sono moltiplicate anche a causa dell’emergenza sanitaria.
Negli ultimi mesi sono 4000 le imprese guidate da donne che hanno dovuto chiudere, più di 400.000 mila hanno perso il lavoro ed il reddito femminile è del 60% inferiore a quello maschile.
Il simbolo della mimosa viene sempre più eclissato dalle scarpette rosse porpora a testimonianza della violenza di genere atroce sempre più presente nella nostra società: durante il lockdown il numero dei femminicidi è triplicato.
Quando non ci sarà bisogno di campagne di sensibilizzazione, quando non ci saranno pagine di cronache di donne uccise, quando non dovremmo scegliere tra lavoro e famiglia, quando potremmo sentirci sicure e libere ovunque nel mondo, allora sì, potrà essere solo la festa della donna.
Ornela Sejdini
Vicesegretaria Unione Comunale PD Ferrara con delega ai diritti civili, parità di genere, inclusione, cittadinanza e integrazione