di Giulia Bertelli – Responsabile Welfare e Sanità PD Ferrara
A seguito della nomina del Dott. Vagnini come nuovo Direttore Generale dell’Azienda Usl di Ferrara mi permetto di scrivere qualche riga per offrire un punto di vista e per dargli il benvenuto a Ferrara.
Il cambio al vertice dell’Azienda Usl avviene in un momento piuttosto particolare della storia della sanità ferrarese. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito ad una trasformazione complessa dell’organizzazione sanitaria, che ha necessitato di coraggio e ancora ne necessita. Questi cambiamenti hanno incontrato molte perplessità lungo la strada, ma negli anni si è cercato anche di correggere gli aspetti segnalati dai cittadini come più problematici. In pochi anni questo processo ci ha portati a superare il tradizionale modello di “ospedale sotto casa”, con l’obiettivo di avere servizi migliori e un’organizzazione più razionale, i vecchi piccoli ospedali sono stati trasformati in moderni presidi sanitari come le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità.
Il processo di integrazione delle due aziende (Usl e Ospedaliera) è un altro importante tassello del quadro generale, un percorso ambizioso e necessario iniziato da tempo, che oggi più che mai richiede un costante lavoro.
Ad oggi, inoltre, ci troviamo a fare i conti (non solo metaforicamente) con la realtà delle cifre di ripartizione del fondo di finanziamento nazionale e con un’imminente appuntamento nell’agenda, quello con la realtà Bolognese all’interno dell’Area Vasta.
Questo nuovo assetto, studiato per rispondere al meglio ai nuovi bisogni di salute, ha ora necessità di essere portato a regime. La cittadinanza della nostra realtà territoriale ha bisogno di un investimento politico sui neonati strumenti di Case della Salute e Ospedali di Comunità: la rete dei servizi territoriali deve essere in grado di trattare i casi di sua competenza in modo da ridurre il sovraffollamento del Pronto Soccorso di Cona e migliorare la velocità della risposta al cittadino. E’ sotto gli occhi di tutti l’importanza del ruolo giocato dalla medicina territoriale, soprattutto in un territorio con alte percentuali di popolazione anziana come il nostro. Le Case della Salute già operative (Terre e Fiumi di Copparo, Cittadella S.Rocco, Pontelagoscuro, Portomaggiore-Ostellato, Codigoro) stanno mostrando ai cittadini l’importanza di queste nuove strutture sul territorio; con il completamento delle altre due Case della Salute (Bondeno e Comacchio) il sistema sarà messo nelle condizioni di poter lavorare correttamente.
L’imminente e necessario confronto con il sistema Bolognese, per quanto riguarda la dimensione di Area Vasta, potrebbe diventare l’occasione per mettere a sistema le eccellenze presenti sul nostro territorio e innovare in funzione dei nuovi bisogni, oltre a creare un’Area Vasta in cui il cittadino abbia la possibilità di accedere al servizio più comodo per quanto riguarda le prestazioni ordinarie e al servizio migliore per le competenze specialistiche più complesse. Insomma, da ferraresi ci immaginiamo un’Area Vasta in grado di mettere a disposizione di ogni cittadino le eccellenze presenti su tutto il territorio.
Queste riflessioni per dire che il nuovo Direttore si appresta ad un lavoro interessante ma difficile, in un ambito in cui sono presenti molti attori sociali con competenza diverse, con i quali è importante confrontarsi; per questo auguro al Dottor Vagnini davvero un buon lavoro.