Il Partito Democratico di Ferrara ha accolto con un sospiro di sollievo la notizia arrivata in primissima mattinata del raggiunto accordo unitario al Ministero del Lavoro, tra impresa, sindacati e istituzioni, rispetto alla crisi Berco.
Un accordo che, alla luce delle premesse, non era affatto scontato e senza il quale le ripercussioni sociali di una delle crisi aziendali più rilevanti della nostra regione, rischiavano di essere drammatiche.
L’accordo è il frutto del lavoro unitario tra tutte le forze sindacali coinvolte, a partire innanzitutto da quelle locali, sia di categoria che delle RSU, e del forte sostegno, anche in questo caso unitario, da parte delle istituzioni, locali, regionali e nazionali.
Mi permetto di ascrivere a questa unitarietà di intenti il risultato ottenuto, un’unitarietà partita dai livelli locali e regionali e che poi si è esplicitata anche a livello nazionale (sindacati e Governo), altra questione assolutamente non scontata e frutto di un lavoro costante e certosino di tutti i soggetti coinvolti.
La filiera istituzionale ha funzionato nel migliore dei modi e la decisione da parte di tutte le istituzioni di farsi rappresentare, fin dal primo momento e fino all’ultimo secondo, dalle massime cariche (dal Ministro Enrico Giovannini, al Presidente della Regione Vasco Errani, dalla Presidente della Provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra, al Sindaco di Copparo, Nicola Rossi) è stata l’esplicitazione della centralità data da quelle istituzioni alle politiche per la tutela del lavoro, che oggi più che mai rappresentano la sfida da vincere e che per il Partito Democratico sono centrali per far uscire il Paese dalla crisi e per riattivare la speranza.
Per questo, evitato il dramma sociale di un accordo che prevedesse licenziamenti tout-court senza nessuna forma di tutela, ora è il momento di immaginare, con altrettanto spirito unitario, in che modo rilanciare quell’azienda e, più in generale, le politiche industriali nel nostro Paese.
Paolo Calvano